Finanze federali: è necessario il programma di sgravio 27 completo

19.12.2025

A colpo d'occhio

  • Impegno alla disciplina finanziaria nel preventivo della Confederazione: le entrate supplementari saranno utilizzate nel 2026 per stabilizzare le finanze federali.
  • Durante l’esame dell’importante pacchetto di sgravio 27, il Consiglio degli Stati ha adempiuto al suo compito solo per due terzi: manca un miliardo.
  • Il Consiglio nazionale deve garantire l’ampiezza dello sgravio: la stabilità finanziaria è determinante per la Svizzera.

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Preventivo 2026: molta attenzione alle questioni marginali, poca alle decisioni chiave

Le consultazioni sul preventivo 2026 si sono concluse senza grandi sorprese. Per gran parte del dibattito, al centro sono rimaste questioni marginali e dettagli simbolici. Ad esempio, hanno suscitato discussioni la linea notturna per Malmö o la domanda se destinare più fondi alle donne o alle pecore. L’attenzione riservata a questi temi contrastava nettamente con la loro rilevanza in termini di politica finanziaria.

È passata in gran parte in sordina una delle decisioni centrali della sessione: l’utilizzo dei 290 milioni di franchi di entrate aggiuntive provenienti dal Canton Ginevra. Questi introiti extra sono una tantum e offrono alla Confederazione un margine finanziario temporaneo. Il Parlamento ha deciso di non spendere immediatamente questi fondi, ma di impiegarli in modo mirato per stabilizzare le finanze federali nei prossimi anni. L’attenzione è concentrata soprattutto sul 2027, anno in cui la situazione finanziaria della Confederazione potrebbe peggiorare significativamente.

Concretamente, si tratta della riduzione dei contributi federali all’assicurazione contro la disoccupazione (AD), già decisa dal Parlamento a settembre 2024, al fine di alleggerire il bilancio federale. La riduzione del contributo federale all’AD ammonta complessivamente a 1,25 miliardi di franchi ed è stata ripartita tra gli anni 2025, 2026 e 2027. Tale riduzione non comporta modifiche dei benefici dell’AD. Grazie all’impiego delle entrate extra provenienti da Ginevra, l’alleggerimento previsto per il 2026 può essere ridotto e realizzato negli anni successivi. Questa decisione testimonia una disciplina e una responsabilità di politica finanziaria che saranno particolarmente cruciali nei prossimi anni.

Pacchetto di sgravio 2027: base solida, ma necessità di finanziamento ancora aperta

Il punto centrale della sessione in materia di politica finanziaria non era però il preventivo 2026, bensì il pacchetto di sgravi fiscali 2027 (EP27). Il Consiglio degli Stati ha discusso la questione poco prima della fine della sessione. La Commissione delle finanze del Consiglio degli Stati (CdF-S) aveva presentato una solida base di partenza che riconosceva la necessità di misure globali sul fronte delle spese.

Il Consiglio degli Stati ha seguito la proposta solo parzialmente. Per numerose misure di spesa ha ulteriormente ridotto o addirittura eliminato il contributo previsto – ad esempio nel programma edilizio, nel Fondo per le infrastrutture ferroviarie, nella perequazione finanziaria e nei contributi a istituzioni formative e di ricerca. Anche nell’agricoltura, nei media e negli aeroporti regionali le riduzioni previste sono state parzialmente o totalmente revocate. Almeno il segnale sulle misure di nuove entrate è stato chiaro: i deficit non devono essere compensati attraverso maggiori entrate e tanto meno con aumenti fiscali. Di conseguenza, va respinta anche la cosiddetta “proposta di compromesso” relativa al programma edilizio. In cambio della riduzione del contributo a questo programma, il Consiglio federale ha approvato un aumento temporaneo della destinazione vincolata parziale dei proventi della tassa sul CO₂. Il Consiglio degli Stati ha dimezzato lo sgravio previsto, ma ha mantenuto l’aumento della destinazione vincolata, addirittura incrementandolo ulteriormente. Contemporaneamente, è stata eliminata la temporaneità: la destinazione vincolata assume così il carattere di una nuova imposta, come è stato giustamente criticato nel Consiglio degli Stati.

In sintesi, il Consiglio degli Stati ha ridotto il pacchetto di sgravio a circa due terzi del volume originariamente previsto. Dal punto di vista della politica finanziaria, ciò è insufficiente, come è stato in parte apertamente ammesso nella Camera alta. Per il riequilibrio del bilancio manca, dopo la discussione del Consiglio degli Stati, circa un miliardo di franchi. L’importo può sembrare elevato, ma va contestualizzato rispetto a un bilancio che, verso la fine del decennio (dell’attuale periodo di pianificazione), punta a circa 100 miliardi di franchi.

Ora tocca al Consiglio nazionale: la stabilità finanziaria è centrale per la Svizzera

Il Consiglio nazionale è ora chiamato a garantire il volume del pacchetto di sgravio. Solo così si può porre la base per il riequilibrio del bilancio e per uno sviluppo stabile delle finanze federali nei prossimi anni, in modo pianificabile e prevedibile. Il calendario è ambizioso: le deliberazioni in Consiglio nazionale proseguiranno a gennaio 2026, mentre a marzo il dossier deve essere concluso. Contro l’EP27 può essere promosso un referendum, un’eventuale votazione popolare si terrebbe a settembre. Al più tardi entro ottobre verrà fatta chiarezza. Da lì, inizieranno le discussioni dettagliate sul bilancio 2027. In caso di fallimento del pacchetto o di un volume troppo ridotto, il Consiglio federale dovrà proporre rapidamente misure alternative, per approvare il bilancio 2027 nel rispetto del freno all’indebitamento previsto dalla Costituzione. Ciò aumenta la pressione sulle spese non vincolate, con il rischio di conflitti distributivi ancora più intensi.

Il rischio di ritrovarsi senza preventivo non è da escludere. Sarebbe un pessimo segnale per la politica finanziaria svizzera. Come ha formulato la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter durante il dibattito: «In tempi geopoliticamente e geo-economicamente incerti, è prudente mantenere le forze della Svizzera. Una forza centrale della Svizzera è la sua stabilità finanziaria. Ha un valore inestimabile. Non dobbiamo metterla in pericolo.»

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